Molti utenti non considerano la distanza quando posizionano la loro TV; solitamente i ragionamenti dell’utente sono del tipo “da quell’angolo posso vedere sia mentre mangio, sia quando sono seduto sul divano”, o simili. In realtà ogni tipologia di schermo ha una distanza di visione ideale. Nella guida di oggi, vogliamo aiutarvi a scoprire come si calcola la distanza di visione ottimale per la TV.
Una TV con risoluzione 4K e schermo da 55 pollici non potrà mai visualizzare tutti i dettagli di un film UHD, se viene posizionata a 3 metri dall’utente: perché la distanza è eccessiva. la situazione peggiora quando si hanno a disposizione schermi più piccoli (32 – 43 pollici) ma diventa più facile da gestire quando si ripiega su televisori di dimensioni maggiori (65 – 75 pollici).
Per calcolare la distanza di visione ideale per la propria TV, occorre tenere conto di:
- Definizione (risoluzione);
- Dimensione dello schermo;
- Risoluzione del contenuto;
- Acuità visiva dell’utente;
- Angolo di visione (l’angolo a cui si trova l’utente rispetto alla TV).
Nella grande maggioranza dei casi, purtroppo, quando si vuole installare un nuovo TV nella propria casa, ci si trova a fare i conti con le dimensioni disponibili. Grazie alle migliorie nel campo delle microtecnologie e nel campo delle cornici delle tv, è possibile sfruttare al massimo gli spazi. Ciò non di meno, potrebbe essere difficile installare un 60 o 65 pollici ,specialmente se si usa un mobile con spazi limitati e ben definiti.
La scappatoia migliore al “vincolo del mobile” è quello di installare la TV al muro o alla parete del mobile, tramite un supporto robusto. Un TV più grande non è soltanto un modo per vedere meglio ciò che c’è sullo schermo, ma anche un modo per venire coinvolti maggiormente nella visione del contenuto.
Gli errori nella scelta della distanza di visione del TV.
L’errore più comune che gli utenti compiono quando acquistano un tv è quello di scegliere le dimensioni della TV in base alle dimensioni della stanza. Questo errore è grave perché le dimensioni della TV, e quindi le sue potenzialità, vengono limitate dal resto dell’arredamento. Facciamo un esempio:
Quando si sceglie un TV nuovo, si ha a che fare con cornici e ingombri minori. Ecco perché un TV da 45 pollici nuovo potrebbe sembrarci di dimensioni più adatte rispetto ad uno da 50 pollici di vecchia generazione.
Questo tipo di scelta, però, ci porta ad un “downgrade” per quanto riguarda le dimensioni della TV. Come conseguenza avremo un TV che, per distanza di visione e dimensioni, ci offre immagini simili alla qualità SD, mentre sulla carta potrebbe riprodurre contenuti di qualità 4k. In poche parole, abbiamo acquistato un prodotto di qualità superiore, spendendo più denaro e ottenendo un risultato minore. Molti dei servizi di streaming come Netflix, Bravia Core, Prime Video e persino youtube offrono servizi con risoluzione UHD.
Per ottenere il massimo dalla propria TV e dai servizi di streaming a pagamento, è importante rispettare la distanza di visione ottimale. La distanza di visione ottimale diminuisce con l’aumentare della risoluzione e della dimensione dello schermo. Se non si può in alcun modo raggiungere la distanza ideale, l’unica soluzione è quella di acquistare una TV più grande.
Da tubo catodico agli LCD!
Fino a qualche anno fa, era molto semplice calcolare la distanza ottimale di visione da un TV a tubo catodico. I televisori dell’epoca erano prodotti molto semplici e anche parzialmente dannosi per la salute, ecco perché il calcolo aveva la doppia funzione di rendere ottimale e sicura la visione.
Ad ogni pollice di schermo, corrispondevano 10 centimetri di distanza. 27 pollici, quindi, corrispondevano a 2,7 metri di distanza, 32 pollici corrispondevano a 3,2 metri e così via.
Il calcolo molto semplice che vi abbiamo appena spiegato, era utile per mantenere gli utenti al sicuro dalle emissioni elettromagnetiche del tubo catodico. Ciò non di meno, al giorno d’oggi, questo calcolo è pressoché inutile: con il debutto delle trasmissioni TV in HD e del TV HD ready (i primi pannelli LCD da 1280 x 720), il concetto di distanza di visione della TV ha assunto delle sfumature leggermente diverse, dato che la sicurezza dell’utente non era più la preoccupazione principale.
Se si utilizzasse la regola dei 10 centimetri ogni pollice, ci si dovrebbe posizionare a 4,2 metri da un televisore LCD. Inutile dire che una scelta del genere sarebbe errata perché non riusciremmo a notare la differenza tra un contenuto in HD e uno in bassa risoluzione. Alcuni, addirittura, consigliavano di moltiplicare la distanza per 3 oppure per 2 in base al contenuto che si stava guardando (3x per i contenuti PAL, 2x per i contenuti HD), anche in questo caso, però, la distanza risultante era troppa.
Il problema di una distanza troppo alta era che l’utente poteva vedere bene l’immagine, ma non poteva distinguere i dettagli prodotti dal singolo pixel.
Per far fronte a questo errore, ovviamente, i produttori di TV hanno iniziato a studiare una distanza ottimale fissa, oppure delle regole per il calcolo della distanza “minima – massima”.
Le cose sono cambiate nuovamente con l’arrivo sul mercato dei TV full HD (1920 x 1080 pixel di risoluzione). Questo tipo di TV ha reso possibile una maggiore distribuzione dei contenuti in HD, senza la modifica delle vecchie formule. Ciò non di meno, il maggior PPI (Pixels per inch: densità di pixel in un’area definita) ha accorciato ulteriormente la distanza di visione ottimale.
TV 4K: distanza di visione ottimale.
Nonostante i televisori FULL HD siano in grado di riprodurre, senza troppe manipolazioni, buona parte delle trasmissioni TV e non solo, questo tipo di schermi sta lentamente sparendo dal mercato. Ovviamente sono gli schermi 4k a prendere il posto del FULL HD.
La densità di pixel aumenta di 4 volte nel passaggio tra FHD a UHD, questo comporta una riduzione ulteriore della distanza di visione ideale. La maggior parte delle nostre fonti dimostra che la distanza ottimale da un TV 4k 49 pollici è di 140 centimetri, contro i quasi 5 metri che sarebbero stati consigliati per i formati vecchi di TV.
Quanto abbiamo appena detto, dal punto di vista pratico, significa che in una stanza abbastanza piccola l’utente è abbastanza costretto a stare molto vicino allo schermo. Ovviamente questo problema si può risolvere acquistando una TV più grande, se si ha lo spazio per farlo.
Oltre a quanto vi abbiamo appena detto, è importante ricordare che la distanza di visione ottimale viene calcolata anche in base al contenuto. Se una TV 4k venisse usata per la riproduzione di contenuti dalla risoluzione inferiore, è importante aumentare la distanza di visione.
Strumenti per il calcolo della distanza di visione dalla TV.
Esistono diversi strumenti che possono aiutarci nel calcolo della distanza di visione ottimale. Tra questi esiste il sito Starico può essere molto utile per tutti i “neofiti”. Cliccando sul link possiamo trovare un’interfaccia grazie alla quale è possibile selezionare dimensione e risoluzione della tv per ottenere un calcolo approssimativo della distanza ottimale di visione.
Il grafico che vi riportiamo di seguito, sempre pubblicato da Starico, ci permette di capire in modo molto semplice quali siano le distanze ottimali grazie a 4 differenti fasce di colore che indicano le risoluzioni, in rapporto ai pollici. In poche parole, sull’asse delle X troviamo i pollici di dimensione dello schermo. In base ai pollici possiamo spostarsi sulla linea colorata corrispondente alla risoluzione del TV. Dopo aver individuato il punto sulla linea possiamo spostarci sul corrispondente punto sull’asse delle Y per trovare la distanza ideale.
Anche il sito web RTings offre uno strumento di calcolo e un grafico della distanza ottimale in rapporto alla diagonale dello schermo (e viceversa). Il sito, tra l’altro, ci ricorda che “bigger and closer is usually better” ossia che uno schermo più grande, ad una distanza di visione breve, è meglio.
Quando guardiamo un film in Blu-ray a 1080p su un TV Full HD da 55”, la distanza ottimale è di circa 2,5 metri, arrotondati per eccesso. Questo ovviamente perché stiamo visualizzando un contenuto di risoluzione identica a quella del pannello. Utilizzando un TV ultra HD da 55 pollici che riproduce un contenuto della sua risoluzione nativa, invece, abbiamo una distanza ottimale di visione pari a 1,5 metri.
Notiamo che, secondo gli esperti, la qualità superiore dell’immagine prodotta da uno schermo 4k si riduce progressivamente man mano che ci si allontana dallo schermo, fino ad arrivare ad annullarsi dopo 2,5 metri. Sempre secondo gli esperti, a 2,5 metri di distanza, un televisore FHD e uno UHD da 55 pollici hanno la stessa resa grafica anche se il contenuto riprodotto fosse 4K.
Qui di seguito trovate una tabella che riporta un pratico riassunto delle distanze ideali e di come si calcolano.
Le distanze riportate nella tabella sopra sono utili anche per gli utenti che possiedono un proiettore e vogliono calcolare la dimensione del telo e dell’immagine proiettata in base alla distanza dal divano.
8K: il motivo per cui le TV stanno diventando sempre più grandi.
I televisori 8K sono molto difficili da posizionare all’interno di una stanza: non soltanto per il loro prezzo, oppure perché i contenuti 8K sono ancora una minor parte del panorama. Ma, soprattutto, perché le TV 8K danno risultati evidenti soltanto quando si opta per televisioni di almeno 75 pollici. Questo, in termini pratici, significa uno spazio di almeno 1,8 x 1,1 metri disponibile nel punto in cui si vuole installare la TV.
Il “problema” dei televisori 8K è che la distanza ideale di visione è pari a 0,6 metri per un prodotto di 65 pollici. Il che significa che ci dovremo sedere a mezzo metro da un televisore molto grande, rendendo anche difficile apprezzare l’immagine nella sua interezza.
I più di 3 milioni di pixel disponibili su un TV 8K sono apprezzabili soltanto se si sfrutta un TV da 75 o 80 pollici e ad una distanza che va da un metro fino a 1,8 metri.
Troppo vicino?
Il discorso sulla risoluzione 8K ci porta a parlare della situazione opposta a quella che si presentava nella transizione tra tubo catodico ed LCD, ossia: “quando siamo troppo vicini allo schermo?”.
Vi abbiamo raccontato che la distanza di visione per una TV 8K da 65 pollici è di mezzo metro o poco più. Tecnicamente questa misura non è troppo vicina, perché la distanza minima dallo schermo deve essere tale da NON permetterci di notare il reticolo tra i pixel. Questa regola, però, non è sufficiente e occorre aggiungere anche il mantenimento di un corretto coinvolgimento nell’immagine.
Insomma: dobbiamo poter vedere tutti gli angoli della TV senza muovere la testa e non dobbiamo vendere i “quadretti” che compongono l’immagine.
Per capire quale sia la distanza minima, è necessario addentrarsi in calcoli più complicati. Dovremo usare l’angolo di visione orizzontale e verticale di una persona dotata di 10/10 di vista. E’ importante sapere, prima di procedere, che l’angolo di visione usa i minuti d’arco come unità di misura del più piccolo dettaglio che l’utente riesce a percepire. Grazie ai minuti d’arco possiamo capire il numero di pixel ottimali per comporre un’immagine.
A questo punto possiamo dire che: se il numero totale di pixel presenti nel display è uguale (o maggiore) al numero di minuti di arco all’interno del campo di visione corrente, si ottiene il massimo dettaglio visualizzabile. Al contrario, se lo spettatore percepisce un dettaglio maggiore rispetto ai pixel presenti, l’esperienza di visione non sarà ottimale.
Per semplificare questa regola possiamo dire: per una visione ottimale, le colonne di pixel verticali di uno schermo devono essere uguali al numero di minuti d’arco presenti nell’angolo verticale. Quindi, per una risoluzione 1920 x 1080, dovremo avere 1080 minuti d’arco verticale.
Non vi preoccupate, abbiamo fatto noi i conti: se uno spettatore vuole una visione ottimale, deve posizionarsi a circa 18 gradi da una TV full HD. Se invece l’utente utilizza una tv UHD, la distanza è di 36 gradi. Il che vuol dire che se ci mettiamo troppo vicini al Tv, avremo un angolo di visione minore di 18 gradi, ad esempio, mentre se ci metteremo troppo lontani avremo un angolo maggiore.
Gli occhi sono in grado di percepire, orizzontalmente, un angolo fino a 35 gradi.
Attenzione alle informazioni fuorvianti.
Nelle immagini comparative spesso si notano immagini in cui l’8K sembra avere una dimensione maggiore rispetto al 4k, il 4k rispetto al FHD e così via. Queste informazioni sono leggermente fuorvianti perché non è la dimensione dell’immagine ad aumentare, ma la densità di Pixel all’interno della stessa immagine.